La festa dell’8 marzo è una mistificazione storica imposta dal comunista Vlamidir Lenin e dalla femminista Alexandra Kollontai per far credere alle lavoratrici di essere state liberate dalla schiavitù capitalistico-patriarcale. Mentre in realtà vennero asservite e schiavizzate dall'ideologia comunista: dopo avergli fatto rompere la schiena nei kolkoz o nelle fabbriche il partito ne utilizzava il corpo a scopi più o meno politici nel tempo libero. La festa venne poi ufficializzata dal Soviet Supremo “per commemorare i meriti delle donne Sovietiche nella costruzione del Comunismo”.
In Italia, la festa venne introdotta nel 1922 dal Partito Comunista che pubblicò sul periodico “Compagna” un articolo secondo il quale Lenin proclamava l’8 marzo come “Giornata Internazionale della Donna”. La festa cadde in disuso, e venne reintrodotta l’8 marzo 1945 dall’UDI, una organizzazione composta da donne appartenenti al PCI e ad altri partiti di sinistra. Fu nel dopoguerra che venne fatta circolare la falsa storia delle donne bruciate. La tecnica della fuffa e della menzogna spudorata è nel DNA della sinistra. Oggi come allora.
Naturalmente vi è anche il ragionamento politico: le pantegane rosse avevano bisogno di rafforzare i presidi industriali, di avere consenso popolare, di avere attiviste a costo zero ( le famose "troie di regime" citate da Fabrizio De Andrè non erano solo i politicanti rossi del Sud che stringevano accordi con mafia e camorra !) da infiltrare nelle segreterie politiche e nei giornali o nei letti di quanti potessero essere fonte di ricatto o informazioni per la causa bolscevico-giudiziaria. Hanno fatto delle LORO donne un esercito di grandi baldracche asservite alla propaganda !
Che hanno definitivamente patentato nel 1970 col movimento femminista.
Le avete viste tutti alle manifestazioni rosa ! Vecchie malvissute che hanno fondato la loro fortuna non certo sul lavoro o su capacità intellettuali e imprenditoriali degne di nota ma sul cedere i propri favori sessuali per trarne giovamento economico e sociale.Vecchie battone che offendono le donne che lavorano davvero e si sbattono per tirar su una famiglia degna di questo nome. E POI PARLANO DI DIGNITA' DELLE DONNE : la dignità barattata saltando da un letto all'altro in cambio di denaro e visibilità ?Ed in nome di queste donne che hanno disdegnato la via più facile del meretricio che la Festa della Donna è un'offesa e un'affronto: le VERE donne io LE FESTEGGIO TUTTI I GIORNI DELL'ANNO e le ringrazio per quanto onorano col loro lavoro e il loro impegno la Repubblica Italiana
IL WEB NON APPARTIENE ALLE PANTEGANE ROSSE !
"Bisogna rivendicare, in nome della tolleranza, il diritto a non tollerare gli intolleranti"
Karl Popper
Rivendico il diritto ad essere intollerante nei confronti dell'ideologia comunista, dell'islamismo assassino e illiberale, dei nemici di Israele e di quelli che per abbattere l'avversario, in assenza di sostegno popolare, utilizzano una magistratura da operetta che ormai ha perso ogni credibilità ed onorabilità producendo 4 milioni di vittime di errori giudiziari !
Marcello Sanna
Karl Popper
Rivendico il diritto ad essere intollerante nei confronti dell'ideologia comunista, dell'islamismo assassino e illiberale, dei nemici di Israele e di quelli che per abbattere l'avversario, in assenza di sostegno popolare, utilizzano una magistratura da operetta che ormai ha perso ogni credibilità ed onorabilità producendo 4 milioni di vittime di errori giudiziari !
Marcello Sanna
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